2011

Idee di futuro

ALESSANDRO BARICCO – I WOULD PREFER NOT TO
STEFANO BOLLANI – SOTTO LE STELLE DEL JAZZ
CLAUDIO MAGRIS – ULTIMI E NUOVI GIORNI DELL’UMANITÀ
GIGI PROIETTI – IL GRANDE CAMALEONTE
UMBERTO GALIMBERTI – ELOGIO DELLA FOLLIA E DELLA BELLEZZA
PHILIPPE DAVERIO – BELLO COME L’INCONTRO FORTUITO

MASSIMO CACCIARI – HAMLETICA
EMIR KUSTURICA – UNDERGROUND
OSCAR GIANNINOVITTORIO EMANUELE PARSI – CHICAGO BLOG
RENZO ARBORE – L’ALTRA DOMENICA

“In direzione ostinata e contraria” – canta De André – “per consegnare una goccia di splendore, di umanità…”
Il terzo viaggio alla ricerca del futuro si annuncia controvento, semiclandestino, in compagnia di esperti contrabbandieri di idee.

Tra avanguardie, dissidenti ed eretici ad inseguir intuizioni e visioni che hanno sospinto oltre dove “la maggioranza sta / recitando un rosario / di ambizioni meschine / di millenarie paure / … come un’anestesia, come un’abitudine…”

Baricco ci condurrà tra gli abissi di sensibilità di emblematici miti letterari, di là Bollani tra le cravatte sbagliate del jazz. Poi ci muoveremo ad incontrar secessionisti e innovatori tra i caffè viennesi con Magris, in giro tra i circenses della città eterna con Proietti, al crepuscolo degli idoli e alla genealogia della morale con Nietzsche e Galimberti, tra i bohémien della rive gauche con Daverio, tra filosofici dubbi con Cacciari. Dalle sponde balcaniche con Kusturica, all’estremo oriente e occidente con Giannino e Parsi. Ed infine, in tournée con Arbore.

“Ricorda, signore, questi servi disobbedienti / alle leggi del branco, / non dimenticare il loro volto / che dopo tanto sbandare / è appena giusto che la fortuna li aiuti / come una svista, / come un’anomalia, / come una distrazione, / come un dovere”.

2012

Oltre confine

VITTORIO SGARBI – PIENE DI GRAZIA
GIAMPIERO MUGHINI – COSCIENZA DI FRONTIERA
ORNELLA VANONI – COME UN ATTIMO SENZA FINE
ALBERTO ARBASINO – AMERICA AMORE
UMBERTO GALIMBERTI – TOTEM E TABÙ
LUCIO CARACCIOLO – IL MONDO NUOVO
PHILIPPE DAVERIO – L’ANIMA E LE NUOVE FORME
PUPI AVATI – UNA GITA SCOLASTICA
ALESSANDRO BARICCO – LA MUSICA DELLA NARRAZIONE
AMOS OZ – UNA STORIA DI AMORE E DI TENEBRA

Il confine è tracciato per essere superato. Come l’Ulisse di Dante richiama i suoi al “folle volo”, così intellettuali e artisti ci invitano a gettare rampini oltre le frontiere anguste del risaputo, attraverso metafore capaci di mutare la percezione della condizione umana.

Filo conduttore di questa quarta edizione della rassegna è il cambiamento, inteso come mutamento interiore, d’identità, mentalità, concezioni, come rottura degli schemi, delle consuetudini e delle certezze consolidate, determinato da riflessioni e creazioni culturali e artistiche. Dall’indagine di visionarie esperienze capaci di proiettarci verso orizzonti non ancora intravisti, la rassegna intende tratteggiare le linee di un percorso che oltrepassa la terra di nessuno del già detto verso nuovi scenari immaginati.

Il viaggio attraverso il cambiamento si prefigura sperimentale e disvelatore. Il percorso è sempre nuovo e sempre uguale: la relazione rinsalda ma anche cambia, sposta il confine verso territori che rimangono nuovi fino a che il cambiamento non è conclamato.

2013

I maestri dello spirito

MASSIMO CACCIARI – DANTE E L’UMANESIMO
SAMUELE BERSANI – PSYCO 
OSCAR GIANNINO / GAD LERNER – L’ANIMA DEL DENARO
SALMAN RUSHDIE – LO SCOMPARSO
BEPPE SEVERGNINI – USO CORRETTO DEL FILO INTERMENTALE
UMBERTO GALIMBERTI – GESÙ E SOCRATE
DAVID GROSSMAN – CADUTO FUORI DAL TEMPO
MICHELE SERRA – DE ANDRÉ, IL CORSARO
ALESSANDRO BARICCO – GLI SPETTRI DI SHAKESPEARE
PHILIPPE DAVERIO – L’ARTE DEGENERATA

“Chi mi ama mi preceda”, sentenzia Ennio Flaiano, ammantando d’ironia la necessità di trovare spiriti a tal punto elevati da poter essere chiamati Maestri.
Il Maestro precede e col suo sguardo illumina tragitti verso luoghi in cui giunge prima di ogni altro. Pioniere, poeta e guida, per primo si inoltra in luoghi che prima di lui, più che inesplorati, sono inesistenti.
Si cercano ancora Maestri? Sono ancora possibili? Chi traccia un cammino, chi precede, non sempre chiede di essere seguito. Spesso percorre una strada cercando per sé ciò che alla fine interessa a molti. Il Maestro evoca nuovi scenari in cui si incrinano le indiscusse certezze sul bello e il giusto, in cui le esperienze possono assumere nuovi significati in mutati orizzonti. Lo spirito è maestro e i Maestri dello spirito, distintisi nelle epoche per l’acume, l’estro e il coraggio delle idee, continuano oggi il loro discorso delineando i tratti delle civiltà.

2014

L'immaginifico

PHILIPPE DAVERIO – L’ARTE DEGENERATA
BEPPE SEVERGNINI – BUZZATI, UN VISIONARIO AL CORRIERE
FRANCESCO DE GREGORI – LA VITA IN VERSI
DANIEL PENNAC – IRONIA IN GIALLO
STEFANO BENNI – STRANALANDIA

Alle spalle del senso comune, dietro quinte inesauribili, sguardi indiscreti si aggirano impertinenti in labirinti di specchi deformanti, vagano con passi paradossali a scrutare figure annidate nel mezzo della foresta della psiche, puntando sempre verso gli angoli meno frequentati. Spesso, come Diderot per Baudelaire, la loro “sensibilità si unisce all’ironia e al cinismo più bizzarro”. inventano immagini spiazzanti, “come una parola detta in un orecchio in un momento in cui non la si aspettava”. A volte, anche in apparenza futile.
“Il meraviglioso, provenendo da un ordine leggermente sconvolto, è comprensibile appaia sempre su punti di poca importanza. questo permette di scambiarlo per piccole coincidenze.” (Jean Cocteau)

2015

La fusione delle arti

GIANCARLO GIANNINI – UN INSOLITO DESTINO
LELLA COSTA – ALICE NEL PAESE DELLE CAMELIE
PHILIPPE DAVERIO – POP – ROCK. WARHOL E I VELVET UNDERGROUND
BEPPE SEVERGNINI – VIAGGI, SAGGI, MIRAGGI

L’eclettico William Blake sapeva che in mancanza di un orizzonte estetico terso, l’osmosi tra le discipline si atteggia a passe-partout delle espressioni umane.
L’arte non si accontenta di rappresentare il mondo lasciandosene ispirare, tende a stuzzicarne l’orlo con impertinenza, nell’opera di ricrearlo mischiandone i linguaggi.
“Si diventa pittori perché esiste qualcosa che non si può dire” – e chi cineasta nascendo poeta; chi miscela letteratura e teatro, chi fotografia, pittura e musica.
La fusione delle arti sfida l’ineffabile.
Le Muse intrecciano i loro giochi: dai miti sorgono icone, opere del loro ambiguo riflesso.
La fusione confonde e rifonde, le arti si fanno più distinte.

2016

L'attimo fatale

VINICIO CAPOSSELA – QU’ART DE SIÈCLE A M’ARCORD
PHILIPPE DAVERIO – IL TEMPO NELL’ARTE
VALERIA GOLINO – L’IMMAGINE FATALE
CORRADO AUGIAS – ECCE HOMO
STEFANO BENNI – A PROPOSITO DI EDGAR

Nell’istante svuotato nel trascorrere, l’attimo si colma del senno di poi, l’indistinto converge verso un significato che interroga.
L’attimo fatale si impone sull’attimo fuggente, dona una magnetica allure, innalza dall’anonimato.
La femme e la fama si contendono il favore del fato.
L’attimo colto in extremis si traduce in destino, concluso ed eterno, curva della memoria.
Un silenzio incapace di tacere.

2017

Il Classico

PHILIPPE DAVERIO – LA VENERE DI MILO E ALTRE VENERI
GINO PAOLI – IL CIELO IN UNA STANZA
ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA – NAPOLEONE EROE ROMANTICO
MATTEO GARRONE – GOMORRA
ALESSANDRO PIPERNO – ANNA KARENINA

È il “duro desiderio di durare” a interrogarci dalla poltrona di Tolstoj, tramutato in appassionante insopprimibile evergreen.
La novità che rimane sempre nuova parla di noi.
Ogni trascorso è un ritorno dai riflessi permanenti.
La statua slavata dal tempo mostra intatto lo splendore dell’immobile perfezione, modello del chi siamo in eterno movimento.
Il romanzo ci legge, la musica ci ascolta, il film ci guarda.
Edipo discute con la Sfinge e l’enigma si ritrova canzone da hit parade.

2018

Il riflesso del tempo

ALESSANDRO BARICCO – LE INVENZIONI BARBARICHE
MARIO BRUNELLO – CHAPLIN, IMMAGINI MUSICALI E SONORITÀ VISIVE
PHILIPPE DAVERIO  – ORNAMENTO E DELITTO
ALDO GRASSO – LO SPECCHIO DEI SOGNI

“Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di rimandarci la nostra immagine”.
Se “la serietà è il riflesso della rinuncia”, il tempo è uno specchio prensile che moltiplica l’irriverenza della discontinuità.
Il Doppio, mostrando se stesso, si ritrae.
Il Secolo Breve è abbastanza lungo da non essere ancora concluso. Nell’irrompere dell’”immagine del mondo come immagine”, arte e musica, cinema e televisione hanno riflessi abbastanza pronti da impedire allo specchio d’infrangersi.
L’immagine rimandata è una falla su una dimensione parallela, minimale e eccessiva, vagamente tragicomica, in surplace tra cultura e spettacolo.

2019

Genio e follia

ALESSANDRO BERGONZONI – TRASCENDI E SALI
MASSIMO RECALCATI – ANOMALIE ECCELSE
GIANNI CANOVA – HITCHCOCK, PSYCHO VERTIGO
VITTORIO SGARBI – A SREGOLA D’ARTE

“Il genio semplicemente abita al piano di sopra della follia”, o allo stesso piano, ma sa scendere le scale.
Ipersensibili, sommersi in gorghi improvvisi, investiti da un’onda che punta al largo dell’ignoto.
A spasso per vie inesistenti su un’antenna metafisica.
Sporti sul bordo dell’invisibile.
Alla dogana dell’assurdo senza parte con arte. “Niente da dichiarare, a parte il…”.
L’eccentricità graffia lo spirito mondano con l’artiglio dell’infinito.

2020

L'espressione poetica

GIANCARLO GIANNINI – DELLA STESSA SOSTANZA DEI SOGNI
UMBERTO GALIMBERTI – ORDINE DELLA RAGIONE, TEATRO DELLA FOLLIA
MELANIA MAZZUCCO – LA POESIA DELL’IMMAGINE
MOGOL – UN ANGELO CADUTO IN VOLO

L’estetica dello spirito, il tratto allusivo dell’animo.
L’Apollo di Empedocle, il cuore sacro e indicibile che con veloci pensieri frecciando si slancia attraverso il mondo.
Gli adepti di un dio ignoto, per l’alto mare aperto.
Quel che impressiona e resta impresso: accarezza e trafigge, con ironico distacco.
“Le scimmie del sentimento sono, in genere, cattivi artisti”.

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